Poste, le parti a confronto dal 24 febbraio sul Piano di riorganizzazione dei servizi postali, ultima chance
Nella giornata del 24 febbraio Poste italiane, come già preventivato dopo gli ultimi incontri negativi relativi al piano di riorganizzazione di PCL (fase di implementazione e riduzione delle problematiche) ha convocato le organizzazioni sindacali mettendo sul piatto il ricorso al cosiddetto articolo 2 lettera “A”del contratto collettivo nazionale dei dipendenti di Poste italiane, quello che sancisce l’apertura/chiusura di un confronto relazionale mediante una fase cadenzata di incontri in un tempo predefinito e cioè 12 giornate lavorative, oltre le quali le Parti saranno libere di assumere le proprie determinazioni, cioè libertà per l’Azienda di procedere ad attuare le modifiche organizzative annunciate e poste ad oggetto del confronto e del Sindacato di “reagire” con altrettante autonome determinazioni (leggi apertura di contenziosi e vie di fatto), a meno di una chiusura positiva della fase sopra citata.
In pratica è l’ultima chance cui si ricorre quando il dialogo relazionale nazionale rimane privo di effetti positivi fra le parti e le opinioni rimangono distanti con il trascorrere del tempo.
(ART 2. A. C C NL). L’Azienda fornirà alle OO.SS. nazionali stipulanti il presente CCNL, una informazione preventiva, con indicazione contestuale della data dell’avvio del confronto, che sarà finalizzato a ricercare possibili soluzioni per governare gli effetti sociali di cui sopra.
Detto confronto negoziale si esaurirà entro e non oltre i 12 giorni lavorativi, comprensivi del sabato, successivi alla data fissata dall’Azienda per il primo incontro, durante i quali l’Azienda non darà luogo all’attuazione dei progetti previsti e le OO.SS. si asterranno da ogni azione diretta.
All’esito positivo del predetto confronto, in difetto del quale le Parti assumeranno le proprie autonome determinazioni, il medesimo proseguirà per ciascuna delle regioni interessate nel rispetto della seguente ulteriore procedura.
A tal fine l’Azienda fornirà alle competenti strutture territoriali delle OO.SS. stipulanti il presente CCNL una preventiva comunicazione con contestuale indicazione della data dell’avvio del confronto, anche in tal caso, finalizzato a ricercare possibili soluzioni per governare gli effetti sociali dei processi citati, per quanto demandato dall’accordo nazionale.
Il negoziato di cui al comma che precede si esaurirà entro e non oltre i 12 giorni lavorativi, comprensivi del sabato, successivi alla data fissata dall’Azienda per il primo incontro e ove il confronto medesimo non si sia concluso positivamente, le Parti assumeranno le proprie autonome determinazioni.
Durante lo svolgimento della predetta procedura l’Azienda non darà luogo all’attuazione dei progetti previsti per la parte riguardante la specifica regione e le OO.SS. si asterranno da ogni azione diretta.
Tutto è nato dall’impossibilità di potere pervenire nelle scorse riunioni a soluzioni condivise su alcuni punti dell’accordo del 25 settembre 2015 (nuova organizzazione del servizio postale e di PCL), a fronte di specifiche richieste aziendali di attuare nuovi meccanismi.
Dunque l’azienda ha alzato il livello del confronto aprendo un tempo lungo 12 giorni (dal 24 febbraio al 9 marzo conteggiando le giornate di sabato ai fini relazionali).
Perchè tanta fretta ? Con lo scorrere dei contenuti dell’ultimo accordo relativo all’organizzazione dei servizi postali si prospetta l’imminente avvio del secondo step (non prima del 1° Aprile 2016) relativo all’introduzione di novità nell’organizzazione dei servizi postali: l’azienda dovrà comunicare ai terzi, con un preavviso di 30 giorni i territori interessati dall’apertura della seconda fase di modifiche organizzative informandone preventivamente e per tempo le autorità comunali ed i cittadini.
Inoltre non sfugge ad alcuno che siamo alla fine del primo trimestre dell’anno 2016 e che la società vorrà mostrare ai nuovi azionisti sia l’andamento dei ricavi, sia di avere iniziato un cammino di revisione in un settore problematico, quale PCL caratterizzato da forte concorrenza, consistenti costi e contrazioni di volumi.
Il nodo cui si è pervenuti è di particolare importanza perché siamo anche alla vigilia del rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti di Poste italiane, la cui piattaforma sindacale di rinnovo è ormai da alcuni giorni a conoscenza di tutti (il 23 febbraio si è anche tenuta a Roma con esito positivo la riunione unitaria dei direttivi nazionali delle OO.SS.).
LA CONVOCAZIONE AZIENDALE PONE SUL PIATTO PUNTI PESANTI E QUALIFICANTI
La lettera con cui la società ha fissato l’incontro del 24 febbraio ha come oggetto: Implementazione piano strategico Poste 2020 in ambito PCL .
Ecco il testo: Facciamo riferimento agli incontri convocati nei giorni 3, 4, 11, 12, 25 e 26 novembre 2015, 1, 2, 9, 14 e 17 dicembre 2015, 14, 22, 27 e 28 gennaio 2016, in attuazione dell’accordo del 25 settembre 2015 – relativo al processo di riorganizzazione in ambito Posta, Comunicazione e Logistica – e in relazione ai quali si richiamano i contenuti della documentazione da ultimo consegnata. In proposito e con riferimento all’oggetto, ai sensi dell’art. 2 lett. A) del vigente CCNL, Vi invitiamo a partecipare all’incontro che si terrà il giorno 24 febbraio 2016, alle ore 10.00, presso la Sede Centrale, Viale Europa 175, sala meeting K 145.
Nel corso dell’incontro saranno esaminate le tematiche sotto elencate:
riorganizzazione PCL 2016;
flessibilità operativa;
sperimentazione zona frazionabile in area extraurbana non regolata;
trasformazione rapporto di lavoro da Part Time in Full Time in ambito PCL.
In relazione a quanto sopra, Vi alleghiamo i documenti che saranno illustrati e formeranno oggetto di confronto nell’ambito del previsto incontro.
Non sfugge ad alcuno la portata del confronto in corso che alla fine potrebbe produrre in Poste italiane il riposizionamento di alcune eccedenze numeriche, attraverso riposizionamenti territoriali ed in parte nel mondo di “Mercato Privati” (leggi Uffici Postali), fatte salve le ulteriori necessità.
Nel frattempo PCL ha predisposto ulteriori allargamenti del progetto di internalizzazione dei pacchi postali di cui diamo uno spaccato in calce.