Palazzoposte

La giornata del 19 ottobre 2017 potrà rappresentare un punto fermo nella stagione delle relazioni industriali di Poste italiane, cioè il dialogo sociale che normalmente costituisce un punto di convergenza e di mediazione fra gli interessi societari (azionisti – proprietà – management) e quelli dei lavoratori, il cui obiettivo comune  rimane quello di indurre ogni livello dell’organizzazione aziendale a tenere bene a mente che LAVORARE BENE E’ LAVORARE MEGLIO, anche nell’ottica di produrre i migliori risultati, sia per l’azienda, sia per i clienti e gli stessi lavoratori.

E da mesi la F.A.I.L.P. CISAL unitamente ad altre OO.SS. segnala problemi, incongruenze, inefficienze, difficoltà che frammentano qualsiasi disegno strategico volto a mantenere alto il livello del benessere fra i lavoratori, inteso come qualità del lavoro capace di creare risultati.

In Poste italiane non sono mancati momenti in cui le Parti hanno accettato di misurarsi sul terreno della dialettica, con l’obiettivo di realizzare un buon clima aziendale, basta citare il “Protocollo sulle politiche commerciali”, firmato da tutti il 22 ottobre 2013 (c.f.r. doc. allegato), che ha descritto propositi e finalità comuni, rimasti poi in discreta parte inattuati, ad esempio quei…”momenti di monitoraggio da realizzarsi con cadenza quadrimestrale”.

Oggi qualche vertice societario è cambiato e se ciò dovesse preludere un ritorno all’efficienza relazionale sarebbe buona cosa, poiché le cose camminano nelle idee della gente e con il cervello degli uomini.

Ribadiamo un punto di quel “Protocollo”, quello in cui si trova scritto che “…le Parti hanno ritenuto strategico promuovere una cultura aziendale basata sulla valorizzazione delle risorse umane orientando i comportamenti agiti verso forme e modi che rispettino i principi etici, la professionalità, l’impegno e la dignità del lavoratore, la collaborazione tra colleghi e con i diretti riporti gerarchici, valori su cui si deve uniformare l’azione di chi opera in Poste italiane. Il miglioramento continuo del clima aziendale, caratterizzato anche dal confronto tra l’Azienda e le OO.SS., con l’obiettivo di favorire il dialogo sociale, resta tra le finalità che le Parti si impegnano a perseguire.

Quel protocollo del 2013 fu il risultato di un lungo confronto, a volte scontro, iniziato con chi nei tavoli relazionali riteneva che ad esempio il tema dello “Stress da lavoro correlato” fosse solo un pretesto per fornire occupazione a qualche psicologo neolaureato.

I tempi cambiano ed oggi lo “Stress da lavoro correlato” è una delle materie di cui si occupano le aziende, soprattutto molte di quelle che operano nel campo finanziario, dove il tema delle “Pressioni commerciali” ha assunto aspetti abnormi, anche a causa del basso profilo di molti dirigenti che abusano del loro potere, solamente con l’obiettivo di accrescere i profitti aziendali e quindi la loro retribuzione che contiene cospicui parametri retributivi collegati alle performance ottenute attraverso i “Management by Objectives”.

In Poste italiane dello “Stress da lavoro correlato” se ne sta occupando l’Osservatorio Nazionale Paritetico (O.P.N.) che il 28 settembre scorso ha analizzato l’aggiornamento valutativo ed il “Documento di valutazione dei rischi nelle Unità Produttive di Poste italiane – Mercato Privati, oltre ai risultati della consultazione svoltasi sul nuovo D.V.R. di Mercato Privati. Fra le novità va considerata la formulazione delle situazioni relative al Lavoro isolato (in ambienti non visibili) e Lavoro in solitudine (lavoratore che opera da solo es. mono-operatore). C’è stata inoltre conferma del divieto all’utilizzo esterno con motomezzo delle lavoratrici, durante il periodo dell’allattamento.

Ma, tornando da dove abbiamo incominciato, ci saranno da valutare i risultati dell’incontro del 19 ottobre 2017, protrattosi fino a sera, sui temi cruciali del momento, tenutosi con il Responsabile di  Corporate Affairs di Poste italiane – Dottor G. Lasco – con il seguente ordine del giorno:

  • CCNL;
  • Politiche attive del lavoro;
  • Riorganizzazione PCL

Vi terremo puntualmente informati e per questo rimandiamo al comunicato unitario sindacale che pubblichiamo (c.f.r. doc. allegato).

Fra le altre novità del momento c’è anche la comunicazione dell’ultima riunione del C.D.A. Poste Italiane che ha nominato Andrea Novelli quale nuovo responsabile della funzione Banco Posta (c.f.r. comunicato aziendale).

Comunicato unitario riunione 19 ottobre 2017

OPN 2017_09_28 Cronoprogramma VR SLC

Protocollo d’Intesa Proposizione commerciale-22 ottobre 2013

Comunicato-stampa-nomina-Responsabile-BP

 

ASSUNZIONI CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO IN POSTE ITALIANE

La ragnatela delle assunzioni a spizzichi e bocconi di Poste italiane continua, come sempre in Posta, comunicazione e logistica, nei settori del recapito e dello smistamento.

Dopo le 1.007 risorse nello smistamento e 1.805 nel recapito annunciate il 21 settembre (periodo fra ottobre e gennaio), adesso l’azienda ha comunicato un ulteriore ciclo di contratti a tempo determinato ai sensi dell’art. 19 comma 1 del D.lgs. 81/2015, n. 92 risorse per lo smistamento da novembre a gennaio (Alt Nord Ovest e Lombardia)  e n. 772 risorse dal mese di novembre a febbraio/marzo 2018 nel recapito postale, suddivise fra le diverse Aree Logistiche Territoriali.

Poste italiane con nota del 21 settembre ha comunque puntualizzato: “… la durata massima complessiva di 30 mesi dei contratti a tempo determinato con ciascun lavoratore sarà applicata in tutto il territorio nazionale”.