Poste, evoluzione della Linea “Clientela Business e Pubblica Amministrazione”, le ultime di P.C.L. ed il Recapito postale
Poste italiane ha avviato i percorsi relativi all’evoluzione della “Linea” Clientela Business e Pubblica Amministrazione, in coerenza con quanto previsto con l’attuale Piano d’Impresa e gli ordini di servizio emanati dal management nel corso degli ultimi mesi.
Il settore della clientela “Business” in Poste italiane è stato oggetto più volte di cambiamenti, subendo le difficoltà correlate all’andamento dell’economia del paese, soprattutto nella filiera del “Privato”, non riuscendo a sfondare neppure nel settore della “P.A.”
Le ultime argomentazioni aziendale portano alla costituzione di un coordinamento della vendita finanziaria della clientela business e PA., in cui confluiranno le funzioni Vendita Specialistica Finanziaria e Prevendita Finanziaria e Assicurativa precedentemente operanti in ambito Mercato Business e Pubblica Amministrazione.
In allegato la documentazione illustrata da Poste italiane alle OO.SS. lo scorso 17 dicembre.
MONITORAGGIO RECAPITO POSTALE
Proseguiranno nelle prossime settimane gli incontri fra Poste italiane e le OO.SS., per affrontare tutte le problematiche che la nuova organizzazione di Posta, comunicazione e logistica sta innestando nel territorio.
La macchina della comunicazione postale è particolarmente complessa e la ricerca affannosa di risparmiare risorse, obiettivo sempre nelle mire del management aziendale, non aiuta a rendere più funzionali i servizi, in un contesto di agguerrita concorrenza che gioca anche sul “dumping” sociale.
I competitors di Poste italiane scelgono i servizi, le modalità e i territori più redditizi dove operare e per contenere i loro costi non esitano ad appesantire il personale che utilizzano, avvalendosi di tutti gli strumenti della più estrema flessibilità, da anni in voga nel contesto della comunicazione postale.
I Governi italiani non hanno dato molto aiuto a Poste italiane sui costi del servizio postale che l’azienda manterrà almeno fino al 2025, mentre avrebbero dovuto spingere tutti gli operatori pubblici, ex pubblici, o privati ad attuare il medesimo contratto collettivo nazionale di lavoro, per ricevere le licenze e le autorizzazioni necessarie ad operare in tale campo. Questo sarà il mantra che peserà cercando la possibilità di creare un “Contratto unico di settore”, ma il sindacato postale non potrà permettere che i lavoratori di Poste italiane subiscano le conseguenze delle forti resistenze che la parte privata degli operatori lobbisti non mancherà di fare pesare.
Gli operatori privati possono ed hanno potuto scegliere i contratti di lavoro dei servizi postali in appalto, del terziario, perfino del commercio, come più è stato di loro convenienza, senza che il “Regolatore” o il Ministero dello Sviluppo Economico che rilascia le licenze, abbia messo ordine nel caos della libera concorrenza che può sì essere una marcia in più per il paese, ma purché non gravi sulle condizioni di lavoro di tutti, o di una parte del personale impiegato.
Gli ultimi incontri sul monitoraggio di P.C.L. e la nuova organizzazione dei servizi postali (es. stabilimenti, C.D., Recapito, Logistica) e la “Commissione Recapito” stanno affrontando i temi ed i diversi aspetti dell’implementazione dell’ultima intesa in materia.
La F.A.I.L.P. Cisal non sta mancherà di dare il suo contributo al dialogo sociale in corso, che riprenderà a gennaio; in allegato l’ultimo verbale di riunione su P.C.L.
17.12.18 Verbale di Incontro monitoraggio PCL