Poste, chiarezza sulle assenze, il punto sull’epidemia in Italia 17.000 casi, la SICUREZZA NEL LAVORO e le misure di prevenzione da rispettare
Facciamo chiarezza sulla gestione del rapporto di lavoro in Poste italiane all’epoca del CORONA VIRUS.
In Poste italiane, sulla base delle indicazioni emerse con l’ultima comunicazione del COMITATO DI CRISI AZIENDALE del 13 marzo 2020 vale la GIUSTIFICAZIONE DELL’ASSENZA DAL SERVIZIO nel caso in cui qualche dipendente fosse assoggettato ad una qualsiasi delle seguenti situazioni derivanti dall’emergenza “CORONA VIRUS”:
- ordinanze o provvedimenti di quarantena,
- sospensione o riduzione dell’attività lavorativa,
- difficoltà connesse alla chiusura delle scuole
- altre cause comunque connesse al rischio di diffusione del suddetto virus
Per tali assenze l’Azienda corrisponderà la normale retribuzione, fermo restando quanto decideranno i provvedimenti che il GOVERNO ha annunciato di volere assumere nei confronti dei lavoratori per il sostegno al reddito.
Ribadiamo in ogni caso che il 17 marzo avrà luogo (con modalità a distanza) l’incontro fra Poste italiane, la FAILP CISAL e le altre OO.SS. firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro che si applica in Azienda, anche per valutare quanto sopra e l’eventuale esame delle misure di sostegno al reddito, ove applicabili, presenti nel “FONDO DI SOLIDARIETA” dei dipendenti.
Le misure di cui sopra sono state rese note ai lavoratori attraverso lo spazio intranet aziendale NOIdiPOSTE e nell’ultima nota inviata alle OO.SS. il 13 marzo scorso che alleghiamo alla presente notizia.
La F.A.I.L.P. CISAL è vicina a tutti i lavoratori di Poste italiane in questa difficile situazione e continuerà ad informarli tempestivamente delle iniziative e comunicazioni che riguardano il mondo postale.
Nel prendere atto delle iniziative di solidarietà espresse nel paese da parte di singole Aziende o attraverso donazioni personali verso ospedali e strutture medico-sanitarie, soprattutto dai grandi network delle comunicazioni, ci aspettiamo che la SOLIDARIETà espressa nel paese li coinvolga nell’assicurare condizioni di favore agli italiani (es. tariffe di telefonia mobile / internet, acquisto attrezzature sanitarie, ecc….). Che qualcuno batta un colpo: PER NON FERMARCI !
Intanto il Governo e le Confederazioni sindacali hanno messo ordine alle iniziative disordinate nel mondo del lavoro, per venire incontro alle proteste dei lavoratori sul mancato rispetto dei DPCM governativi nelle Imprese e strutture lavorative e della produzione e per assicurare condizioni uniforme di osservanza della SICUREZZA NEL LAVORO. Per questo è stato messo a punto un protocollo che alleghiamo a seguire (cfr. doc. allegato).
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Il Segretario General della CONFEDERAZIONE CISAL, intervistato da Radio Radicale, auspica misure che vadano oltre l’emergenza. Ammortizzatori sociali, agricoltura, turismo, smart working e scuola i temi trattati
“Siamo preoccupati per i lavoratori ma anche per i pensionati. E’ sotto gli occhi di tutti ciò che sta succedendo ma siamo ovviamente fiduciosi”. Lo ha detto Francesco Cavallaro Segretario Generale della Cisal intervenendo a Radio Radicale. “Stiamo analizzando i decreti adottati in via emergenziale ma siamo sicuri che si può e si deve fare di più coinvolgendo le istituzioni europee che in questo momento non possono voltarci le spalle. Bisogna mettere in piedi tutti gli strumenti utili – continua – per permettere alle aziende di salvaguardare i posti di lavoro. Dalla grande industria al turismo, dai trasporti all’agricoltura. Fondamentale, secondo noi, l’attivazione e l’estensione a tutto il territorio italiano della cassa integrazione che preveda, però, il pagamento del 100% dello stipendio e non solo l’80%, senza dimenticare i liberi professionisti”. L’agricoltura è uno dei settori più colpiti da questa emergenza che va ad aggiungersi ad un’altra grande emergenza esplosa quest’anno: la siccità. In alcune zone, soprattutto il sud, il settore è in ginocchio. Raccolti compromessi e quel poco che viene raccolto non viaggia. Anche qui, come per il turismo, servono non solo misure urgenti ma che guardino anche ai prossimi mesi. Impossibile, senza, poter immaginare una ripresa di questi due grandi ed importanti settori dell’economia italiana. Noi siamo convinti che ulteriori risorse, quelle messe in campo non bastano – sottolinea Cavallaro – si possono trovare senza rinunciando nessuna delle riforme già attuate e/o in via di definizione. Mi riferisco, per esempio, ai diversi fondi non spesi dai ministeri. Non possiamo pensare di rinunciare alla riforma del pubblico impiego o quella del sistema previdenziale – ribadisce – rischieremmo di aggiustare il tiro da una parte e rovinarlo dall’altra. I soldi vanno trovati all’interno di tutte quelle sacche statali in cui da anni vi sono sperperi. D’altronde se i contratti della pubblica amministrazione sono bloccati da nove anni, le pensioni sono ferme al palo, e contestualmente il nostro debito pubblico aumenta vuol dire che qualche spreco da altre parti esiste. Cominciamo da lì. Siamo favorevoli allo smartworking e non solo per superare questo periodo d’emergenza, l’importante è che non si abusi. Servono i dovuti distingui, caso per caso. In merito alla decisione di chiudere le scuole, secondo noi, è arrivata tardi ma adesso è inutile guardare indietro. Bisogna guardare avanti e pensare ad un sostegno per tutte quei genitori che, lavorando, devono preoccuparsi dei propri figli rimasti a casa”.Roma 6 marzo 2020.
Per il Segretario Generale CISAL i provvedimenti adottati mercoledì (11 marzo) non salvaguardano la salute di milioni di lavoratori
“Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri ed Avvocato del Popolo. Non ci siamo!” Inizia così il commento del Segretario Generale della Cisal Francesco Cavallaro alle azioni anti-coronavirus intraprese del Premier. “Nella situazione in cui versa il Paese non c’è più tempo per mezze misure e tentennamenti. Inutile chiedere alle persone di restare a casa – continua – quando ci sono ancora milioni di lavoratori, non rientranti nelle nuove disposizioni, che, volenti o nolenti sono costretti ad uscire di casa per andare al lavoro rischiando di contrarre il Coronavirus. La chiusura delle attività produttive – sottolinea – fatti salvi i settori essenziali al rifornimento delle derrate alimentari e medicinali, deve essere totale sia nell’ambito del settore privato che della pubblica amministrazione. Nel contempo – prosegue Cavallaro nella sua nota – devono essere immediatamente fatti interventi per procrastinare il pagamento di tutti gli oneri economici sulle spalle di famiglie, imprenditori e liberi professionisti. Se non si interviene drasticamente – rimarca – si continuerà con una crescita dei contagi tale da diventare incontrollabile. Si prenda atto della situazione e non si attendano altri 15 giorni per vedere cosa succede, non è il momento di andare avanti per sperimentazioni. Il Paese – conclude – non può accettare tutto ciò”.
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In allegato il testo di un PROTOCOLLO sulla SICUREZZA nel lavoro nell’epoca dell’epidemia COVID 19 del 14 marzo 2020.
Protocollo_SSL_emergenza_Covid-19 Coronavirus ulteriori provvedimenti del 13032020
Poste fondo di solidarieta acc. 2013 Verb.Integrativo Acc. 2013 fondo di solidarieta