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Anche quest’anno si sono concluse le manifestazioni legate al 1 MAGGIO FESTA DEL LAVORO.

Come di rito il Presidente della repubblica ha presieduto la cerimonia ufficiale, schierati i maggiorenti e le autorità, nonché varie associazioni invitate a parteciparvi.

Al di là del profondo significato del 1 Maggio che in tutto il mondo non trova analoghi spazi di libertà di espressione, come avviene nel nostro paese e nella maggior parte dei paesi europei, lascia l’amaro in bocca il fatto che, a fronte dei tanti festeggiamenti, l’unica realtà che promana dai diversi interventi è che il lavoro in Italia non c’è o quello che c’è non basta.

Il tasso della disoccupazione è il tarlo che divora tante coscienze, mentre chi il lavoro ce l’ha, a volte non si rende conto di quale ricchezza esso racchiude, soprattutto di questi tempi.

E forse il 1 MAGGIO dovrebbe essere anche non soltanto la FESTA DEL LAVORO per chi il lavoro ce l’ha, ma soprattutto la FESTA DEL LAVORO PER CHI IL LAVORO LO DA’.

Troppi i ragionamenti sugli interventi effettuati e sugli obiettivi raggiunti, o mancati attraverso gli ultimi provvedimenti del Governo; il problema concreto oggi è rappresentato dalla scarsa coscienza civile delle imprese che troppo spesso hanno quale unico obiettivo quello di creare sviluppo, ma per conseguire maggiori utili da riversare sugli azionisti.

Il caso ALITALIA è un esempio del fallimento dei tentativi di rendere “normale” il vettore aereo nazionale italiano ed insieme vi hanno collaborato management, autorità preposte e forse in parte associazioni e lavoratori del settore.

E proprio in questi giorni abbiamo assistito alla chiusura dei conti del Gruppo Poste italiane con l’Assemblea degli azionisti che il 27 aprile ha approvato il bilancio 2016 e nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione a 9 componenti.

Il CDA Poste il 27 aprile ha:

 – Approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 e deliberato un dividendo di 39 centesimi di euro per azione per l’esercizio 2016;
– Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2017-2019;
– Nominato un Sindaco supplente;
– Approvato il Piano di incentivazione 2017 destinato al personale più rilevante del Patrimonio BancoPosta;
– Approvata la Relazione sulla remunerazione

Il nuovo CDA  composto da Maria Bianca Farina, nominata quale Presidente, Matteo Del Fante, Giovanni Azzone, Carlo Cerami, Antonella Guglielmetti, Francesca Isgrò, Mimi Kung, Roberto Rao, Roberto Rossi, ha nominato Matteo Del Fante quale Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società.

I dettagli sulle nuove condizioni societarie sono pubblicati nel sito web di Poste italiane; noi sottolineiamo che il nuovo CDA è stato portato a nove componenti con relativi oneri (?). Mentre i lavoratori di Poste italiane attendono ancora il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro, che non si è concluso per la volontà espressa dal management nell’ultima serata utile, di imporre condizioni totalmente innovative sugli inquadramenti e sul salario.

Quanto alle scelte societarie Poste italiane non si sottrae alle furbizie che caratterizzano molti imprenditori e proprio in questi giorni è stata emanata la disposizione di proseguire con l’accensione di lavoro flessibile attraverso nuovi 1.364 Contratti a tempo Determinato in Posta, comunicazione e logistica per esigenze del recapito (166 nel Nord Ovest, 202 in Lombardia, 158 nel Nord Est, 221 in Centro Nord, 99 nel Centro 1, 218 nel Centro, 143 nel Sud, 23 nel Sud 1, 134 in Sud 2). E non sono di sicuro contratti di lavoro che servono a supportare le sostituzioni dei lavoratori nel periodo feriale, pur nel rispetto della legge poiché redatti ai sensi dell’art. 19 comma 1 del D.lgs. n. 81/2015.

Di seguito l’intervento del Segretario Generale della CISAL sul 1 Maggio 2017 ( i dettagli nel sito web confederale www.cisal.it).

Roma 1 Maggio 2017

Assunzioni CTD Poste maggio 2017