Ogni anno la Corte dei Conti publica le sue Determinazioni che esaminano i risultati delle gestioni delle Aziende di Stato o controllate dallo Stato fra cui c’è anche Poste italiane s.p.a.

E’ del novembre 2021 l’ultima “Determinazione” pubblicata dalla C.d.C. che ha esaminato Poste italiane per quanto concerne la sua Gestione Finanziaria nell’anno 2020. Ed iI 30 novembre 2021, in adunanza, la Corte dei Conti ha deliberato la relazione con cui riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria Poste italiane s.p.a. nell’anno considerato.

Approfondendo al volo i contenuti della relazione sul 2020 proviamo a fare un percorso sul capitolo delle “Risorse Umane”.

“…Il 92,2 per cento del costo del lavoro, pari a 5.124 mln, afferisce ai 113.275 dipendenti a tempo indeterminato, il 2,9 per cento riguarda i dirigenti (159 mln), il 3,9 per cento il personale assunto con contratto a tempo determinato (Ctd), con un costo di 216 mln. È minima l’incidenza delle categorie degli apprendisti e somministrati (1 per cento con un costo di 58 mln).

Il costo pro/capite medio annuo si attesta a 45.725 euro, in calo rispetto ai 46.330 euro del 2019 anche per gli effetti derivati dall’emergenza sanitaria che ha ridotto alcune componenti del costo del lavoro.”

Il totale del costo del lavoro nel 2020 (5.557) è diminuito rispetto all’anno precedente (5.833). C’è stato un incremento degli “accantonamenti sul Fondo i incentivazione per gli esodi volontari” e degli “incentivi all’esodo”.

“La voce Salari e Stipendi si riduce di 242 mln (-6,1 per cento) principalmente per effetto della diminuzione dell’organico, riconducibile anche alla prassi dell’esodo incentivato per agevolare il ricambio generazionale”.

“Il costo dei Contratti di somministrazione/a progetto passa da 15 a 20 mln per un maggior ricorso a tale tipologia di personale”.

“L’Accantonamento al Fondo di incentivazione agli esodi, da utilizzare per l’uscita volontaria di un determinato numero di dipendenti entro la fine del 2022 (circa 6.200), passa da 369 a 414 mln; il “Fondo” in commento è stato utilizzato nel corso del 2020 per 259 mln a copertura di 5.122 esodi.

Il costo per gli Incentivi all’esodo si incrementa di 2 mln (passando da 16 mln del 2019 a 18 mln nel 2020) e si riferisce alla copertura delle uscite incentivate dei dirigenti.

Sono calati del 30,5% i compensi incentivanti corrisposti al personale nell’ambito delle

competenze accessorie alla retribuzione, anche per effetto di una diminuzione del personale ed in qualche modo ella pandemia di Covid19 che in qualche modo ha rallentato alcuni processi.

Giova rammentare cle la FAILP CISAL e le altre OO.SS. maggioritarie sono prontamente intervenute sul management per chiedere di rinforzare il personale attraverso nuove ASSUNZIONI (anche mediante stabilizzazioni degli ex CTD) per venire incontro alle necessità derivanti dalle carenze degli addetti ai servizi di contatto con i clienti (PCL ed Uffici Postali).

Circa la composizione del personale troviamo la Funzione Mercato Privati con 55.351 lavoratori, pari al 45,5 per cento della popolazione aziendale, a  presidio dell’offerta di prodotti e servizi alla clientela retail.

La funzione Posta, comunicazione e logistica si è avvalsa di 49.668 dipendenti (pari al 40,9 per cento delle risorse complessive); di questi, 40.402 sono stati applicati nei centri di recapito postale e includendo 32.966 risorse con la mansione di portalettere e capo squadra recapito (31.376 a fine 2019).

La panoramica totale riporta che nel 2020 ci sono stati:

  • Dirigenti, 572
  • Quadri A1, n. 6.196
  • Quadri A2, n. 7.660
  • Livelli B,C,D, n. 94.483
  • Livelli E, F, n. 4.936
  • Contratti di apprendistato, n. 1.164
  • Totale organico a tempo indeterminato, pari a 115.011 (- 3.369 rispetto al 2019)
  • Personale CTD, n. 6.147 (- 1.067 rispetto al 2019)
  • Contratti di somministrazione lavoro, n.372 (+72 rispetto al 2019)
  • Totale organico flessibile, n. 6.519 ( – 995 rispetto al 2019)
  • Totale organico 2020 Poste italiane s.p.a., n. 121.530, rispetto ai 125.894 del 2019 (- 4.364)

La  riduzione più significativa del personale si è registrata nei livelli B, C, D con 6.680 FTE in meno rispetto al 2019, ascrivibile alla sensibile adesione all’esodo incentivato, mentre un incremento dei dipendenti si è avuto nei livelli E, F (+2.775 FTE), prevalentemente per effetto delle stabilizzazioni dei contratti a termine nella qualifica di portalettere realizzate per fronteggiare i maggiori volumi delle consegne dei pacchi.

Una riduzione significativa si è avuta nei Livelli B, C, D con 6.680 FTE in meno rispetto al 2019, ascrivibile alla sensibile adesione all’esodo incentivato.

C’è stata una crescita del numero dei Dirigenti (572 rispetto ai 550 presenti nel 2019).

A pagina 55 della Relazione si trovano i commenti relativi alle “Cessazioni”  e le “Assunzioni”  realizzate grazie all’apporto costruttivo offerto dalle Organizzazioni Sindacali nell’ambito delle Politiche Attive del Lavoro.

I “cessati dal servizio” nel 2020 sono stati n. 8.245 di cui n. 5.122 (62,1 per cento del

totale) hanno aderito a programmi di esodo incentivato. e fra questi n. 4.224 dipendenti erano fra gli addetti alle lavorazioni interne dei centri di smistamento, nelle attività di sportelleria e nel recapito postale.

Ovviamente abbiamo riportato solo alcuni stralci e commenti, per cui la lettura della “Relazione” integrale tratta dal sito web della C.d.C. che pubblichiamo a seguire è determinante per avere un quadro generale e più dettagliato dell’analisi effettuata.

Delibera_127_2021_enti-1