Dal parlamento nuovi segnali sulle nomine dei futuri manager nelle aziende pubbliche e partecipate
Il Senato l’8 aprile si è occupato delle nomine dei futuri manager delle aziende pubbliche o partecipate: sede della discussione è stata la 9^ Commissione “Industria” che ha approfondito il tema delle nomine da effettuare alla scadenza degli attuali mandati (Eni, Finmeccanica, Terna, Enel, ecc…). A stretto giro di calendario arriveranno le nuove scadenza per le aziende pubbliche o partecipate, fra cui la galassia Poste Italiane. La Risoluzione della 9^ Commissione del Senato della Repubblica ha espresso sollecitazioni ed orientamenti sulle caratteristiche dei futuri manager:
– La 10ª Commissione permanente, premesso che: con la mozione sui criteri di nomina degli amministratori delle società quotate e non quotate controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, approvata a larghissima maggioranza dal Senato il 19 giugno 2013 e fatta propria dal Governo in una successiva direttiva del Ministero dell’economia, il Parlamento ha inteso esercitare il proprio ruolo di indirizzo generale e di controllo specifico su come lo Stato esercita il suo ruolo di azionista;
-premesso altresì che, nel quadro dell’affare assegnato sulle principali società a partecipazione pubblica attive nei settori di suo interesse, la Commissione industria, commercio, turismo del Senato ha analizzato i risultati delle gestioni giunte a scadenza attraverso lo studio della documentazione pubblica e l’audizione dei responsabili di Terna, Finmeccanica, Enel ed Eni, impegna il Governo a:
a) impostare su base meritocratica la formazione delle liste per i consigli di amministrazione delle società nelle quali il Ministero dell’economia e delle finanze esercita, direttamente o indirettamente, il controllo di diritto o di fatto, avendo particolare cura di evitare situazioni di conflitto di interesse;
b) subordinare l’eventuale riconferma dei presidenti e degli amministratori delegati uscenti alla valutazione del ruolo di ciascuno e dei risultati della società sul piano industriale, su quello della remunerazione del capitale investito dall’azionista, nonché sui risultati dei bilanci di sostenibilità, e in ogni caso avendo come limite massimo quello di tre mandati;
c) osservare, ai fini della corporate governance, le positive indicazioni adottate dalle società Enel ed Eni sull’indipendenza dei presidenti contenute negli orientamenti del consiglio di amministrazione agli azionisti sulla dimensione e composizione del nuovo consiglio di amministrazione;
d) trasmettere al Parlamento una relazione che illustri le ragioni e le finalità delle scelte fatte nella formazione delle liste e nella designazione di presidenti e amministratori delegati, nonché degli obiettivi generali loro affidati;
e) trasmettere inoltre al Parlamento, con cadenza annuale, una relazione sull’andamento delle società, di cui alla lettera a), in relazione al mandato ricevuto;
f) procedere ad una riduzione della retribuzione lorda totale (comprensiva delle parti fisse e variabili, di eventuali stock option e stock grant nonché dei trattamenti di fine rapporto) di chi sia designato a ricoprire le cariche di presidente ed amministratore delegato, sulla base di un forte principio di progressività e, per il futuro, a legare l’eventuale miglioramento dei compensi dei capi-azienda al proporzionale miglioramento sostenibile dei salari;
g) esigere da chi sia designato amministratore delle società, di cui alla lettera a), a operare affinché i consigli di amministrazione di queste stesse società rendano note in una relazione allegata al bilancio annuale, in base ai criteri individuati con provvedimento del Ministro dell’economia e delle finanze, le spese per pubblicità, sponsorizzazioni e liberalità indicandone i beneficiari;
h) valorizzare, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato, la Direzione del Ministero dell’economia e delle finanze preposta al controllo delle partecipazioni azionarie dello Stato in relazione ai mandati assegnati e nel rispetto delle norme sulle incompatibilità di cui al decreto legislativo n. 39/2013, anche istituendo, all’interno della Direzione, delle specifiche unità di valutazione dei risultati delle aziende;
i) rispettare nella definizione delle liste i requisiti di onorabilità, oltre a quelli di professionalità di cui alla lettera a), indicati nella mozione sulle nomine, approvata il 19 giugno 2013 dal Senato.