Poste, ciclone in arrivo, giornali del 5 Luglio. Lettera OO.SS. all’A.D. (accesi 27 Conflitti lavoro). Audizione al Senato
Che la situazione non sia splendida è sotto gli occhi di tutti, ma forse il clima “vacanziero” fa sì che lassù in alto, si ignorino i segnali che arrivano da ogni parte.
Gli interventi sanzionatori dell’A.G.COM. continuano a mettere in luce vere e proprie carenze nel servizio postale, anche relativamente alle corrispondenze descritte (tipologia notifiche atti giudiziari). E’ il colmo ed i cosiddetti interventi sull’organizzazione della nuova PCL rischiano di rendere ancora più precaria la situazione; l’interesse ad attivare forti risparmi sui costi del servizio postale sta incidendo sulla funzionalità dell’intero sistema.
Nel sito web dell’A.G.COM http://www.agcom.it/documentazione/ c’è la comunicazione dell’avvio (1 luglio 2016) del procedimento istruttorio (durata 150 gg.) concernente il riesame delle previsioni in materia di accesso alla rete e all’infrastruttura postale di Poste italiane ed il testo della “Delibera n. 161/16/CONS” con l’ingiunzione alla società Poste italiane per la violazione degli obblighi connessi all’espletamento del servizio universale in relazione alle prescrizioni in materia di notificazione di atti a mezzo posta di cui alla legge 20 novembre 1982 n.890, il cui contenuto è visibile all’indirizzo internet http://www.agcom.it/documentazione/ (lo stralcio…ACCERTATO che la società Poste Italiane..omissis.. avrebbe violato l’art. 8, comma 3, della legge 20 novembre 1982, n. 890 riguardante le prescrizioni in materia di notificazione di atti a mezzo posta e di comunicazioni a mezzo posta connesse con la notificazione di atti giudiziari in relazione agli obblighi connessi all’espletamento del servizio universale, ..omissis.. relativi a quattordici atti giudiziari estratti presso l’ufficio postale di Roma “Prati” sito in viale Mazzini n. 101-103 e rinvenuti allegati ai rispettivi atti giudiziari, condotta sanzionabile ..omissis.. ORDINA alla società Poste Italiane, con sede in Roma, viale Europa n. 175, di pagare la somma di euro 50.000,00. Termini accesi per formulare il ricorso al TAR.
Il richiamo del sindacato si è dunque fatto forte e la lettera all’amministratore delegato suona la “sveglia” , caso mai non fossero serviti i 27 conflitti di lavoro accesi in tutto il paese a causa del superamento della soglia di resistenza dei lavoratori, di fronte ai problemi suscitati dalle ultime politiche organizzative attinenti i principali settori dell’azienda, cioè dire il “Servizio postale” e “Mercato privati” .
Per di più c’è il rischio che la rincorsa alla “crescita” attraverso l’offerta di talune forme di “risparmio gestito” mutino pelle a Poste italiane, fino adesso fuori dal ciclone delle polemiche che hanno coinvolto il sistema bancario da sempre affamato di investimenti, profitti ed impieghi del denaro raccolto attraverso i risparmiatori, malvezzo cui la politica non ha saputo rispondere, salvo coinvolgere in caso di crack (vedi l’imposizione del Bail-in) perfino i correntisti oltre i 100.000 euro.
Nel versante esterno, pesano su Poste italiane le indiscrezioni trapelate da alcune inchieste in corso da parte della Magistratura (avrebbero scoperchiato una rete di interessi), che sembrerebbe abbia anche messo a punto taluni risultati nell’arco della precedente gestione aziendale (tutto da provare ovviamente); non approfondiamo perché la materia è totalmente presente in tutti i media (Tv, internet e carta stampata), salvo constatare che la trasparenza sulle assunzioni, soprattutto a livello dirigenziale, dovrebbe essere un obiettivo basilare per un Gruppo la cui valenza pubblica è indiscutibile (vedi influenze del Ministero dell’Economia / Governo nelle nomine).
Ma ritornando ai fatti interni, ecco alcuni passaggi della lettera che le OO.SS. hanno inviato all’a.d. CAIO: “… con la presente intendiamo denunciare come, negli ultimi mesi, si stia registrando il rapido deterioramento della qualità del servizio postale, del clima aziendale all’interno dei luoghi di lavoro (sia in PCL che in MP), della fiducia della clientela e dell’opinione pubblica nella nostra Azienda, della qualità delle Relazioni Industriali. La riorganizzazione PCL, dopo che le scriventi hanno condiviso alcuni dei modelli elaborati dall’Azienda, sta mostrando alla prova dei fatti evidenti difetti strutturali; del resto l’avvio “progressivo” della riorganizzazione stessa era stato concordato proprio per fare della prima fase di implementazione una sorta di sperimentazione pratica sul campo.
Non meno difficile la situazione in ambito MP. L’improvvida scelta di chiudere molti UP ubicati nelle località rurali senza un preventivo confronto con le parti sociali, ha determinato numerosi ricorsi al TAR, molti dei quali hanno visto l’Azienda soccombere.
L’avvio della commercializzazione negli UP di prodotti finanziari con profilo di rischio ha acuito il problema delle pressioni commerciali, del rispetto dell’etica di vendita e delle normative di riferimento ed ha generato grande malessere e paura tra i lavoratori addetti ai settori commerciali. Inoltre organici ormai insufficienti ed una incidenza di personale part time troppo elevata, specie in alcune regioni, creano grandi difficoltà nella gestione del servizio…
Il testo integrale della nota sindacale è leggibile in calce, mentre sulla stampa impazzano notizie che purtroppo dimostrano come la politica usi le aziende pubbliche o controllate per altri interessi, che quelli dei cittadini (vedi articoli dei maggiori quotidiani nazionali del 5 luglio c.a.).
Calendario conflitti 4 luglio Poste unitaria Amministratore Delegato
IL SENATO E LA CAMERA AFFRONTANO I CRITERI DI PRIVATIZZAZIONE E MODALITA’ DI DISMISSIONE DI UNA ULTERIORE QUOTA DELLE PARTECIPAZIONI DEL M.E.F. NEL CAPITALE DI POSTE ITALIANE S.P.A.
Come avevamo già anticipato per primi è in atto l’esame dell’Atto del Governo n. 312 sottoposto al parere parlamentare sulla questione della dismissione di una ulteriore quota delle partecipazioni del M.E.F. nel capitale di Poste italiane.
Si tratta di un processo fotocopia di quanto già accaduto nello scorso anno (prevede soltanto i pareri consultivi di Camera e Senato), mentre già il CDA e l’amministratore delegato del gruppo Poste hanno dato ampi segnali che l’azienda si stia preparando alla nuova “dismissione”.
Perché tutto ciò avviene, si tratta soltanto di obbedire alle teorie neo-liberiste per cui lo Stato deve uscire dalla gestione o cogestione costosa delle aziende pubbliche o partecipate, per farle meglio funzionare in competizione con il mercato ? C’è o no un vantaggio per lo Stato nell’incassare i proventi della dismissione rinunciando alle entrate annuali per il distacco delle cedole di rendimento/risultato degli utili conseguiti ad ogni chiusura di bilancio del Gruppo ?
Come abbiamo già scritto l’interrogativo appare essere il vecchio “meglio l’uovo oggi che la gallina domani”, allorché l’interesse miope del Governo attuale è quello di reperire moneta fresca da contabilizzare nella legge di bilancio per il 2017 , mentre la politica ha un costo che oggi (ancora) si riverbera sui cittadini, con conseguenze che ricadranno anche negli esecutivi futuri, pur se tornando agli anni passati ed al 2010 ritroviamo un percorso esattamente inverso (pacchetto azionario che dalla C.D.P. ritornava al M.E.F.).
Comunque sia il sindacato sta facendo la sua parte e nel pomeriggio del 5 luglio si è tenuta la prima audizione nell’ottava Commissione permanente del Senato della Repubblica che ha in fase di trattazione il parere al Governo sull’atto n. 312 (partecipe anche la F.A.I.L.P. CISAL).
In allegato pubblichiamo alcuni approfondimenti, comunicati ed il testo del documento governativo che il 21 giugno è arrivato in Parlamento, su cui entro metà luglio si dovranno pronunciare le due maggiori istituzioni parlamentari.
Le Organizzazioni sindacali (SS.GG.) al termine della seduta in VIII Commissione al Senato hanno emanato un comunicato unitario: “Si è svolta oggi l’audizione alla VIII Commissione del Senato delle OO.SS. di categoria in merito al DPCM che stabilisce l’ulteriore privatizzazione del capitale di Poste Italiane SpA. Alla Commissione è stata consegnata una memoria, che vi alleghiamo, che è stata acquisita e che verrà pubblicata agli atti dopo la disamina dei Commissari. Il dibattito si è svolto con manifestazione di interesse da parte dei Commissari e del Presidente Sen. Altero Matteoli sui temi da noi posti. In data odierna siamo stati parimenti contattati dalla IX Commissioni trasporti della Camera per una analoga audizione che si svolgerà il giorno 13 luglio p.v.”
Dal sito del Senato – LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8ª) MARTEDÌ 5 LUGLIO 2016 249ª Seduta: Presidenza del Presidente Matteoli – La seduta è iniziata alle ore 15,10 e sulla pubblicazione dei documenti acquisiti, il presidente comunica che nel corso dell’audizione informale delle Organizzazioni sindacali in merito all’atto del Governo n. 312, svolta oggi in Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, è stata acquisita documentazione che sarà resa disponibile per la pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione. La Commissione prende atto. Indirizzo web https://www.senato.it/
Schema privatizz.ne quota MEF in Poste