Nei giorni scorsi sono proseguiti gli incontri fra la FAILP CISAL e le altre OO.SS. del tavolo relazionale nazionale in modalità di videoconferenza, per le note limitazioni nei movimenti (IO RESTO A CASA) che proseguiranno probabilmente fino al prossimo 4 maggio 2020, data in cui il Governo sta studiando di avviare la riapertura di molte attività produttive, scaglionandole sia nel tempo, sia negli orari, sia nelle nuove modalità.

I temi che trattiamo in questo spazio riprendono la materia dei PERMESSI e delle ASSENZE DAL LAVORO che nel periodo dell’emergenza pandemica hanno consentito a diversi lavoratori e lavoratrici di godere di condizioni più favorevoli rispetto a quelle previste dall’ordinamento contrattuale in vigore (CCNL 30.11.2017).

Poste italiane ha emanato circolari che hanno chiarito le modalità di utilizzo delle ASSENZE e PERMESSI nei luoghi di QUARANTENA e laddove è stata stabilita una riduzione del personale in servizio per le limitazioni nelle aperture degli uffici postali ed in altre  diverse attività; si rileva l’indirizzo del Governo di fare leva sulle Aziende affinché esse continuino ad utilizzare lo Smart Working, laddove è già stato attivato e sia possibile proseguirlo in ragione dei suoi contenuti, ciò per ridurre gli spostamenti delle persone alla ripresa delle attività produttive che non potranno beneficiare di trasporti pubblici alle condizioni in vigore antecedentemente alla pandemia (necessità di garantire la distanza di almeno 1 metro fra l’uno e l’altro e di contingentare l’uso del trasporto di superficie, ferroviario e delle metropolitane).

Per quanto riguarda l’offerta dei servizi alla clientela ed ai cittadini in generale, nei prossimi giorni Poste italiane riaprirà gradualmente molti UFFICI POSTALI, sia per garantire il pagamento delle PENSIONI INPS dal 27 aprile al 30 maggio (scaglionamento per lettere alfabetiche), sia per riprendere le attività ridotte, ovviamente giovandosi di un piano di progressive riattivazioni delle Strutture Aziendali dove dovranno essere garantite le condizioni di SICUREZZA e PREVENZIONE nel LAVORO.

Le linee e gli indirizzi che le imprese dovranno osservare, oltre al PROTOCOLLO DELLA SICUREZZA NEL LAVORO sancito dall’accordo fra CONFEDERAZIONI SINDACALI NAZIONALI e DATORIALI possono essere riassunti come segue:

  • rischi di esposizione al contagio: la necessità di adottare dispositivi di prevenzione e sicurezza per la probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento di alcune attività lavorative particolarmente rischiose, cui il COMITATO governativo attualmente non ha incluso i servizi di Poste italiane;
  • riduzione delle distanza interpersonali: laddove l’esecuzione delle prestazioni lavorative richieste non permettono di distanziare i lavoratori fra loro e rispetto ai clienti, come richiesto dall’ordinamento del paese nella stagione del COVID 19, un virus che rimarrà in circolazione per diversi mesi, anche se auspicabilmente avrà meno aggressività, pur conservando la sua carica batterica nelle vie respiratorie, cuore, ecc…
  • riduzioni delle aggregazione, assembramenti: laddove le tipologie di lavoro prevedono il contatto con altri soggetti oltre ai lavoratori dell’azienda (es. sportellerie, recapito posale, consulenze commerciali e finanziarie, ecc..).
  • mantenimento dello Smart working: agevolare la minore circolazione possibile di persone nella comunità nazionale che non potrà riottenere i servizi di trasporto (superficie, treni, bus e metropolitane) alle stesse condizioni previste prima della pandemia
  • stretta osservazione degli spazi di lavoro, come degli spazi comuni, nuovi orari scaglionati delle aperture uffici, trasporti potenziati ma con minori ingressi di cittadini ad 1 metro l’uno dagli altri, limitazione delle  riunioni, sanificazione degli ambienti e delle postazioni lavorative, dispositivi di protezione individuali, diradamento delle presenze nei luoghi comuni e sanificazione periodica degli areatori, tutt’ora non è stato accertato se impattano nella circolazione del virus.

Per quanto attiene il tema delle ASSENZE dal LAVORO e dei PERMESSI INDIVIDUALI COVID 19 pubblichiamo alcune circolari e guide, mentre rileviamo l’accenno aziendale alle ipersuscettibilità alle infezioni da SARS-CoV-2, cioé le modalità dei comportamenti da osservare da parte di chi si trovi in particolari condizioni di fragibilità, per malattie croniche non invalidanti, suscettibili di indebolire le protezioni naturali: es. (citazione dalla documentazione Aziendale) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (incluseasma grave, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e broncopatia cronico ostruttiva-BPCO) ▪malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese cardiopatia ipertensiva e cardiopatie congenite e acquisite ▪diabete mellito e altremalattie metaboliche (inclusa obesità conBMI > 30) ▪insufficienza renale/surrenale cronica▪malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie ▪malattie oncologiche▪malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, ▪immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV ▪malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali ▪patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (es. malattie neuromuscolari) ▪epatopatie croniche. 

In questi ultimi casi Poste italiane ha disposto modalità gestionali precise sui percorsi da seguire.

I Lavoratori che ritengono di trovarsi in situazioni di particolare fragilità (ipersuscettibili) dovranno prioritariamente rivolgersi al proprio Medico di base, che potrà attestare l’assenza dal servizio, rilasciando l’apposita certificazione di malattia con specifici codici diagnostici. Nel caso in cui il Medico di base non proceda al rilascio della suddetta certificazione, tali Lavoratori potranno chiedere un parere al Medico Competente attraverso l’indirizzo di posta elettronica, opportunamente comunicato dalle funzioni RU competenti. Nel testo verrà riportata la richiesta di parere con il consenso specifico  al trattamento dei dati ai fini delle disposizioni in materia di privacy, corredata dal numero di telefono al quale il dipendente potrà essere contattato. Tutta la documentazione medica, rilasciata dalle autorità sanitarie, attestante la patologia riconducibile ai casi sopra elencati, dovrà essere comunicata con modalità specificamente individuate al Medico Competente, che esprimerà il suo parere sulla base dei documenti ricevuti, con gli strumenti previsti dalla vigente normativa. In caso di parere positivo, il Medico Competente rilascerà una attestazione scritta, che il Lavoratore potrà presentare al proprio Medico di base, per ottenere l’attestazione dello stato di “fragilità” e la conseguente certificazione; il Medico Competente ne darà altresì informazione alla funzione Risorse Umane competente, nel pieno rispetto della privacy, affinché la stessa provveda all’individuazione delle soluzioni organizzative necessarie.

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