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Nell’ultima settimana di gennaio la FAILP CISAL e le altre tre OO.SS. che completano il tavolo relazionale assumendone il ruolo maggioritario, si sono impegnate in un fitto dialogo fatto di critiche, denunce e segnalazioni di anomalie sui temi organizzativi che hanno caratterizzato le aree aziendali, in special modo di Posta, comunicazione e Logistica e di Mercato Privati (l’area finanziaria).

A fronte dei molti, forse troppi silenzi societari le OO.SS. si sono rivolte ai massimi vertici di Poste italiane, compreso il C.D.A., per segnalare il pericolo che Poste italiane scivolasse verso una stagione di conflittualità accese, peraltro già sfociate nell’ultimo SCIOPERO GENERALE NAZIONALE dello scorso mese di novembre ed adesso nella vertenza su MERCATO PRIVATI E MBPA.

Il messaggio deve avere fatto presa e le ragioni che abbiamo espresso, insieme alle altre OO.SS. con cui stiamo effettuando un percorso unitario, hanno convinto la delegazione aziendale ad aprire finalmente un concreto percorso di revisione dei comportamenti in atto presso Posta, comunicazione e logistica, di cui abbiamo segnalato le anomalie e criticità, dovute anche ai pessimi comportamenti sui territori ed i mancati correttivi richiesti.

Le decisioni assunte sono contenute nei comunicati unitari di cui diamo visibilità in allegato, mentre in calce riportiamo il prospetto dei prossimi incontri relazionali e rispettivi temi da affrontare.

 

Comunicato OO.SS_PCL 27 01 2017     Comunicato unitario OO.SS_Vertenza M.P     Calendario incontri Febbraio

 

POSTE ITALIANE ANCHE ALL’ATTENZIONE DEL PARLAMENTO (L’A.D. CAIO IN AUDIZIONE) 

Poste italiane ha avuto una settimana densa a fine gennaio, infatti nei giorni scorsi era stata un tema trattato in Parlamento presso la CAMERA DEI DEPUTATI dove l’a.d. Caio  il 24 gennaio ha parlato in audizione nella sede della IX COMMISSIONE TRASPORTI unificata con la VI COMMISSIONE FINANZE sul tema del “COLLOCAMENTO AL PUBBLICO DI STRUMENTI FINANZIARI” (l’audizione dei rappresentanti di Poste italiane SpA, sulle tematiche relative al collocamento al pubblico di strumenti finanziari da parte del gruppo Poste italiane).

Il link dove è possibile ascoltare l’intervento dell’a.d. è  http://webtv.camera.it/ e nel corso della sua relazione egli ha ripetuto la posizione societaria tesa ad illustrare gli effetti della nota vicenda dei rendimenti dei “FONDI IMMOBILIARI” collocati da P.I. nella passata gestione, offrendo le possibilità di un ristoro ai risparmiatori inconsapevoli dei rischi, avendo come obiettivo di rinsaldare la fiducia nei confronti del brand Poste.

Non si tratta di cosa da poco in tempi in cui collocare i propri risparmi non è sempre stato un buon affare per i cittadini, come hanno dimostrato le note vicende di alcune banche.

Noi rileviamo che adesso Poste è entrata nell’area del “Risparmio Gestito” e questo ha indotto la società ad affrontare il tema centrale dell’informazione costante, trasparente, completa ed aggiornata verso i risparmiatori, mentre da parte del sindacato è in corso una serrata critica al sistema delle campagne e dei premi legati al raggiungimento di determinati budget di prodotto/obiettivi, cui corrispondono forme di pressioni commerciali che giudichiamo rischiose per i comportamenti che ne possono derivare.

Si tratta dell’annosa questione delle forme e metodi della “Proposizione Commerciale e Finanziaria” su cui in teoria è stato stilato un buon accordo, però poco praticato e partecipato. come abbiamo più volte accennato.

Ed il 27 gennaio Poste italiane è tornata all’attenzione del Parlamento in CAMERA DEI DEPUTATI – AUDIZIONI, dove l’o.d.g. recava lo svolgimento di interpellanze urgenti. (Orientamenti del Governo in relazione al piano di ristrutturazione di Poste Italiane, con particolare riferimento all’esigenza di tutelare i livelli occupazionali e di garantire adeguati standard del servizio postale – n. 2-01593).

Anche in questo caso è possibile ascoltare i contenuti della riunione nella web-Tv della Camera al link http://webtv.camera.it/evento/10508 ascoltando le interpellanze proposte al Governo e le risposte del MISE, orientate per lo più alla questione dei tagli/riduzioni degli Uffici Postali e della trasformazione del recapito postale nella nuova organizzazione “… a giorni alterni”.

Fra i contenuti emersi citiamo un brano: “… entro la prima settimana di febbraio 2017, inizieranno le trattative nazionali con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, per concordare l’effettiva attuazione della terza fase della riorganizzazione del recapito. In accordo con le stesse organizzazioni saranno individuati i meccanismi di riallocazione nell’azienda del personale che risulterà in eccedenza per effetto della manovra riorganizzativa. Il Ministero dello Sviluppo economico, come già riferito, pur non avendo più competenze in materia di regolamentazione e di vigilanza (AG.COM), ha avuto riguardo, nel contratto di programma con Poste Italiane 2015-2019, di prevedere un effettivo confronto di Poste con le regioni e gli enti locali, per garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate. A tal fine, nella riunione della Conferenza unificata del 10 maggio 2016, tenutasi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato avviato un tavolo di confronto sui problemi relativi alla modalità di consegna da parte di Poste della corrispondenza nei piccoli comuni italiani. In particolare, sono stati chiariti gli obiettivi, il metodo di lavoro e il percorso di collaborazione da intraprendere. “

Intanto torna la questione delle privatizzazioni e del piano di cessione di quote societarie: l’attenzione del Governo è puntata su parte delle Ferrovie e Poste italiane per la seconda tranche della cessione delle sue “Quote”, operazioni sospese a fine anno 2016, su cui permane l’interesse governativo volto a reperire fondi utili per contenere il disavanzo del bilancio statale di “cassa”.

Così è tornato di attualità il tema del collocamento di un nuovo 30% di azioni P.I. (nuova offerta pubblica di vendita con limitazioni).

Fare cassa subito continua ad essere il mantra del Governo italiano che preferisce vendere quote delle azioni in suo possesso di aziende che fanno buoni utili, piuttosto che preoccuparsi di ridurre/tagliare le spese improduttive, i costi degli apparati pubblici, oppure occuparsi delle aziende ampiamente deficitarie sparse fra Stato, Comuni, Regioni, ecc.. ecc…

NOI LA PENSIAMO COSI!