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Sull’onda delle incertezze relative alle ricadute dell’ultima intesa sull’organizzazione del servizio postale da parte di Posta, comunicazione e logistica (PCL), sembra si sia arenato il confronto di monitoraggio e sviluppo, già previsto (l’ultima riunione – non conclusiva – risale al 28 gennaio scorso).

Gravano incertezze su tutto il programma legato al piano di riorganizzazione dei servizi, come delineato nell’ultima intesa ?

Le ultime notizie di fonte giornalistica in merito ai controlli di qualità del servizio postale nel paese non aiutano a fornire un quadro di chiarezza.

Per dare un contributo, oltre alle parole aziendali che raccogliamo (sempre di fonte giornalistica) è necessario ripassarsi e fare il punto su come vengono effettuati i controlli degli obiettivi di qualità del servizio postale che fanno parte del “Monitoraggio sulla verifica della qualità del servizio postale da parte dell’A.G.COM. ai sensi dell’art. 12, comma 4, del decreto Legislativo 22 luglio 1999, n. 261”.

Poste italiane riceve un rimborso annuale degli oneri sostenuti per il “Servizio Postale Universale” da parte del Governo (ovviamente è legato al rispetto degli obiettivi di qualità anno per anno raggiunti).

Infatti l’A.G.COM pubblica ogni anno i risultati del monitoraggio di cui sopra che sono visibili nel sito web dell’Autorità (l’ultimo è del 2013 ed è visibile all’indirizzo internet dedicato dell’A.G. Com, si tratta dei ” risultati conseguiti nell’anno 2013 dalla società Poste italiane S.p.A. nella fornitura dei prodotti postali rientranti nel servizio universale, quali posta prioritaria, posta raccomandata, posta assicurata, pacco ordinario e posta massiva“.

Sul versante aziendale, come abbiamo sopra accennato, ci sarebbero alcune frasi estrapolate in un evento cui ha partecipato l’a.d. a Venezia, da cui si evince che le indagini sugli eventi denunciati dalla stampa, riguardo alle lettere civetta inviate intorno al 2007 per verificare l’andamento del servizio postale da parte di una società specializzata, stanno per concludersi (trattasi delle lettere che vengono spedite a diversi indirizzi, da cui si osservano i tempi di recapito che ne scaturiscono).

Ciò che traspare dalle varie fonti giornalistiche e da indagini in corso è che ci sarebbero state delle discrasie sui monitoraggi della qualità nel servizio postale (consigliamo di leggere l’articolo internet all’indirizzo del “Corriere del Veneto” http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2016/5-febbraio .

Inoltre sui media stiamo leggendo di tutto: cognomi, sanzioni, condanne e diversi giudizi sommari.

A ciò si unisce il coro delle “vestali” che solo oggi scoprono il marcio che tutti (forse) conoscevano; in un Centro di Meccanizzazione Postale sono migliaia i dipendenti e centinaia quelli dei Centri di smistamento postale (lavorano tutti alla luce del sole, costantemente monitorati da capi e sottocapi) ed è difficile che “manovre” come quelle sulle “lettere civetta” seguite e recapitate (come oggi si dice) con corsia preferenziale avvenissero senza che alla base di ciò non ci fosse un “sistema” .

Chi soffia sul fuoco forse dimentica che senza la cospicua mole dei contributi governativi al servizio postale universale che Poste riceve, nell’attuale costante fase di decrescita dei volumi postali, si rischierebbe che l’azienda mettesse mano ad una manovra di nuovi tagli (lacrime, sangue e posti di lavoro) dentro PCL.

Abbiamo salvato l’Alitalia” anche con i finanziamenti di Poste italiane e sono ancora di là da venire i ritorni commerciali delle partnership (vendite carnet, biglietti, ecc…, presso gli uffici postali, contrastati dalle lobby del sistema delle agenzie di viaggio).  

E nessuno in azienda ha pensato finora di mettere mano ad una mirata job rotation nelle sfere dirigenziali dei settori imputati dallo scandalo…  (cfr. doc. a.d. 12 novembre 2015 … “primo tra tali progetti è quello legato allo sviluppo, promozione e rotazione delle persone, patrimonio del Gruppo e motore della nostra competitività e servizio ai clienti”).

A noi interessa che il servizio postale fornisca in Italia risultati utili sia per i cittadini, sia per i lavoratori che rappresentiamo e che giornalmente forniscono le loro prestazioni nella logistica, nella raccolta e distribuzione postale con puntualità, fatica e dedizione: in ballo ci sono oltre sessantamila posti di lavoro e non è cosa da poco, per il resto ci affidiamo ai fatti e non alle congetture, soprattutto tuteliamo i lavoratori che svolgono con onestà il loro lavoro.

Nel frattempo ci aspettiamo che si passi dalle attese ai fatti, perché sono molte le materie relazionali da trattare, dalle ultime a quelle standardizzate nell’ultimo CCNL come ad esempio il suo rinnovo, l’accordo da stipulare per il Premio di risultato, la Mobilità nazionale a domanda (l’ultima graduatoria è stata prorogata fine a giugno prossimo), il ruolo della Commissione per la classificazione professionale, l’Osservatorio sulla proposizione commerciale in Poste italiane, ecc…